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La Madonna dal collo lungo di Parmigianino

Inquieta e sensuale, la celebre Madonna dal collo lungo di Parmigianino si inserisce nella pittura sacra del pieno Cinquecento con tutta la sua straordinaria forza sperimentale e anticlassica.

Commissionata nel 1534 da Elena Baiardi Tagliaferri per la cappella di famiglia nella chiesa di Santa Maria dei Servi a Parma, l’opera viene trovata incompiuta nello studio del pittore dopo la sua morte, avvenuta improvvisamente a Casalmaggiore nel 1540.

Parmigianino, Madonna dal collo lungo, olio su tavola, 1534-1540, Gallerie degli Uffizi, Firenze

Il dipinto ritrae una Madonna con il Bambino e angeli in un ambiente insolito fatto di tendaggi e di una colonna senza capitello, la prima di un colonnato non finito. Seduta su un trono invisibile, la Vergine occupa la scena con il suo mantello gonfio e scivoloso, mentre poggia il piede destro su due cuscini. Vestita di un abito leggero e trasparente, tanto da far intravedere l’ombelico e il seno, con un braccio circonda il Bambino addormentato e con lo sguardo lo contempla. Gli ampi fianchi riescono a contenere il corpo di Gesù che sembra stia per scivolare dal grembo. C’è nella posa e nel sonno di Gesù l’annuncio della passione e della morte sottolineata anche dalla croce riflessa nel vaso in argento sostenuto dall’angelo.

E proprio gli angeli sono le nostre guide visive, collocati alla destra della Vergine, ognuno di loro indica con gli occhi una direzione, un possibile sentimento: l’angelo in fondo ci guarda invitandoci a entrare e a condividere, mentre i due angeli accanto alla Vergine sono concentrati sul Bambino, a sua volta l’angelo con l’anfora si rivolge alla Vergine. Gli intrecci di sguardi contribuiscono a mettere in circolo attesa, dolcezza e compassione.

In basso alla nostra destra un piccolo San Gerolamo mostra i suoi scritti a un interlocutore, forse un San Francesco del quale Parmigianino ha dipinto un piede.

C’è in questo dipinto, e nella pittura di Parmigianino, la volontà di infrangere le regole a favore di una bellezza anticlassica, enigmatica, intellettuale.

Il collo esageratamente esile e lungo della Vergine, sottolineato dal fusto della colonna bianca, dalle forme allungate e affusolate dei corpi e delle mani, è la cifra di un’arte eccentrica e vitale, sperimentalistica e misteriosa.


Dettagli

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Con occhi attenti è l'appuntamento con i capolavori dell’arte.

Si tratta di brevi storie visive. Al centro alcuni dipinti scelti per la loro unicità e contemporaneità. Il desiderio è sempre lo stesso - condividere la bellezza - a cui si unisce la necessità di tornare alle nostre radici storico-artistiche perché anche l’arte di oggi, l’illustrazione, possa essere compresa e sostenuta da occhi attenti.


Silvia Paccassoni per Dorature. Storie di illustrazione - 2023

© riproduzione riservata

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©2023 Dorature di Silvia Paccassoni

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