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La Fortezza di Sandro Botticelli

Con occhi attenti - l'appuntamento con i capolavori dell’arte.

Si tratta di brevi storie visive. Al centro alcuni dipinti scelti per la loro unicità e contemporaneità. Il desiderio è sempre lo stesso - condividere la bellezza - a cui si unisce la necessità di tornare alle nostre radici storico-artistiche perché anche l’arte di oggi, l’illustrazione, possa essere compresa e sostenuta da occhi attenti.

Ad aprire la galleria ideale di dorature è lei, la Fortezza, una bellissima giovane donna con indosso l’armatura e in mano lo scettro del comando. Che sia di buon auspicio per il 2023.

Sandro Botticelli, la Fortezza, tempera su tavola, 1470 circa, Gallerie degli Uffizi, Firenze

È una delle quattro Virtù cardinali, la accompagnano la Temperanza, la Giustizia e la Prudenza. Insieme a loro le tre Virtù teologali, Fede, Speranza e Carità.

Si tratta del ciclo, oggi conservato alle Gallerie degli Uffizi, commissionato nel 1469 dal Tribunale di Mercanzia per la sala dell’Udienza al pittore Piero del Pollaiolo.

Le sette virtù, interpretate da giovani donne, siedono su troni importanti e con la loro presenza ricordano l’esercizio del bene.

La Fortezza dipinta da Sandro Botticelli attorno al 1470 si inserisce nella committenza già affidata a Piero del Pollaiolo di cui ha realizzato già tre tavole.

Botticelli si adegua allo schema ideato dal Pollaiolo e allo stesso tempo lo infrange grazie al suo straordinario e incontenibile talento.

Il trono è concepito come un’architettura viva animata da volute e foglie d’acanto. Il coronamento è dato da un’arcata rivestita di specchi marmorei e decorata da un motivo a occhiello. Tutto splende e si rende trasparente alla luce. C’è vita nella Fortezza di Botticelli, la sua presenza è concreta e sembra alzarsi dal trono per protendersi verso noi. Nonostante gli attributi militareschi la sua forza è infatti tutta impegnata nel perseguire il bene.

La ricercata veste è decorata con veri e propri capolavori di oreficeria, come i due diamanti inseriti in corrispondenza dei seni. Il manto di velluto rosso, a sua volta battuto dalla luce, disegna morbidi panneggi sulle gambe della donna.

Le sette Virtù si trovano oggi esposte alle Gallerie degli Uffizi dove sono arrivate tramite la Camera di Commercio, diventata depositaria del patrimonio del Tribunale di Mercanzia nel XVIII secolo.


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