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Il Pesce Magico, il manifesto poetico di Stepan Zavrel

  • silviapaccassoni
  • 21 set
  • Tempo di lettura: 4 min

Torna in libreria “Il Pesce Magico”, il primo albo illustrato di Stepan Zavrel, progettato insieme all’amica, scrittrice e studiosa di letteratura per l’infanzia, Maria Francesca Gagliardi. La prima uscita è del 1966, in lingua tedesca, ad opera della casa editrice di Monaco Annette Betz Verlag.

“Il Pesce Magico” è considerato un vero e proprio manifesto dell’albo illustrato, il cui progetto editoriale documenta l’origine di tutto quello che l’artista farà per l’infanzia, per l’illustrazione e per il libro. Nelle pagine si dichiara, infatti, la necessità di un’alleanza tra arte e infanzia: l’arte ha bisogno delle bambine e dei bambini per restare viva; a loro volta le bambine e i bambini imparano a sognare attraverso l’arte.


Le illustrazioni qui pubblicate sono di Stepan Zavrel dall'albo "Il Pesce Magico", testo di Mafra Gagliardi, Bohem Press Italia, Trieste, 2025
Le illustrazioni qui pubblicate sono di Stepan Zavrel dall'albo "Il Pesce Magico", testo di Mafra Gagliardi, Bohem Press Italia, Trieste, 2025

Il progetto editoriale.

L’idea nasce a Monaco nel 1964 dall’incontro tra Stepan Zavrel e Mafra Gagliardi.

Stepan Zavrel è nella città tedesca per studiare scenografia all’Accademia di Belle Arti, dopo il soggiorno romano. In questa fase ha già intrecciato le sue radici con la tradizione umanistica italiana dei grandi cicli di affreschi e dei mosaici antichi.

È entrato in contatto con l’arte di Emanuele Luzzati (Genova, 1921 - 2007), ne ha conosciuto la profonda adesione al mondo dell’infanzia e, sicuramente, ha anche fatto esperienza del colorismo e della luminosità mediterranea. Immaginiamo, inoltre, che la scena artistica romana lo abbia coinvolto nel suo respiro nuovo, tutto in avanti, tra sperimentazione e vita.

Il progetto editoriale di Stepan Zavrel e Mafra Gagliardi prende forma in un momento in cui si stanno delineando grandi esperienze, ritenute fondanti per la diffusione della letteratura e dell’illustrazione per l’infanzia.

Una di queste è la Fiera del Libro di Bologna che vede la luce nella primavera del 1964 e che si presenta come occasione internazionale di mercato e cultura.

Il mondo di allora è un orizzonte in espansione, attraversato da traiettorie di speranza, una di queste è quella di Stepan Zavrel.


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La storia.

“Il Pesce Magico” è un pesce d’oro che vive da sempre dentro il quadro di un importante museo affacciato sul mare.

È molto conosciuto tra le bambine e i bambini. Quando i custodi non guardano, i piccoli visitatori lo accarezzano e in risposta hanno sempre un sorriso. È la loro segreta magia.

Un giorno però succede qualcosa di imprevisto, durante le pulizie il quadro viene appoggiato vicino alla fontana. Al Pesce Magico basta un balzo per entrare dentro l’acqua e trovare la via del mare, seguito dai pesciolini rossi della fontana. Tra i pericoli delle profondità, il protagonista mostra tutto il suo coraggio e la sua generosità. Salva i pesci dalle reti, compiendo guizzi così luminosi da abbagliare i pescatori, trova una strettoia in cui il terribile pesce sega non può passare, addormenta la Piovra con una ninna nanna e libera il piccolo pesce prigioniero.

Tutti lo vogliono eleggere re del mare e gli chiedono di restare lì nelle profondità, ma il Pesce Magico sente di appartenere a un altro mondo, alle bambine e ai bambini. Gli manca la loro tenerezza, il loro sguardo.

Rientrato nel museo si accorge, infatti, che le bambine e i bambini sono tristi davanti al quadro vuoto. Il Pesce Magico sa che il suo compito è brillare e sorridere, perché le bambine e i bambini siano felici.

E anche questa volta gli basta un colpo di coda per rientrare nel blu intenso del dipinto.


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Un simbolo per l’arte, e non solo.

È stato notato più volte come "Il Pesce Magico" richiami alla memoria il celebre e misterioso "Goldfisch" di Paul Klee (Svizzera, 1879 - 1940).

Un grande pesce giallo-oro risplende su uno sfondo blu-nero, mentre i piccoli pesci attorno si ritraggono davanti alla maestosità del protagonista. L'opera, realizzata nel 1925, è considerata manifestazione del divino e metafora della creazione artistica.

L'affinità iconografica e stilistica tra il "Goldfisch" e il "Pesce Magico" ci potrebbero dare l'occasione di riflettere su un altro aspetto di Stepan Zavrel, in armonia con il pensiero di Paul Klee, relativo all'impegno artistico.

Entrambi hanno dedicato parte della loro professione all'insegnamento, lo hanno fatto in modo autentico, uno nelle aule del Bauhaus, l'altro sui tavoli di pietra del suo giardino. Del pensiero di Klee sulla didattica abbiamo preziosi scritti - dai diari ai quaderni pedagogici - e numerosi libri di studiosi (Diari. 1898 - 1918, Paul Klee, Abscondita; Quaderno di schizzi pedagogici, Paul Klee, Abscondita).

Klee diceva di sé: "Quando per me giunse il momento di insegnare, fui costretto a chiarire a me stesso ciò che - di solito inconsciamente - facevo".

Quando Stepan Zavrel decise di dedicarsi all'albo illustrato, doveva avere fatto la stessa operazione, con profonda consapevolezza e coscienza.


Bibliografia di approfondimento su Stepan Zavrel

L'arte racconta. Guida al Museo artistico Stepan Zavrel, a cura di Marina Tonzig, Editrice Leonardo, 2011

Stepan Zavrel, la foresta infinita, AnimaMundi Edizioni, 2019

Stepan Zavrel. Viaggiatore incantato, a cura di Mario Vigiak, Edizioni Arti Grafiche Conegliano, 2019

Stepan Zavrel. L'illustrazione per l'infanzia, Società Editoriale Grafiche AZ, Verona

I libri di Stepan Zavrel sono pubblicati da Bohem Press Italia


Illustrazioni di Stepan Zavrel da "Il Pesce Magico"

© Bohem Press Italia, Trieste, 2025

Si ringrazia la casa editrice Bohem Press Italia per l'uso delle immagini.


Silvia Paccassoni per Dorature. Storie di illustrazione - 2025

© riproduzione riservata

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