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Che cos'è la moda. "Un'arma leggera, mutevole, ma temibile".

“Che cos’è la moda?”: “un’arma: leggera, mutevole, ma temibile” dice Salvatore Quasimodo. “Mi pare invece che la moda sia sinonimo soltanto di giovinezza e di amore” precisa Camilla Cederna.

Nove voci del Novecento scrivono di moda, intervenendo sul suo significato.

Brevi, a volte brevissimi, lasciano il segno, proprio come ci hanno abituato: Irene Brin, Dino Buzzati, Achille Campanile, Camilla Cederna, Giovanni Comisso, Ennio Flaiano, Indro Montanelli, Salvatore Quasimodo, Orio Vergani.

I testi provengono dal catalogo pubblicato nel 1951 dalla Galleria Gian Ferrari di Milano e dalla Laneria Tiziano, in occasione di un concorso pittorico riservato all’immagine femminile. Nella pubblicazione citata compaiono le riflessioni di ventiquattro autori.

Nella edizione Henry Beyle, l’editore Vincenzo Campo sceglie otto testi e aggiunge un testo di Ennio Flaiano apparso per la prima volta nel 1976 in Bompiani.

Agli scritti unisce le illustrazioni, provenienti dal Journal des Dames e des Modes, pubblicate a Parigi tra il 1912 e il 1914 e già apparse nel 1979 nei due volumi “Modelli parigini” editi da Franco Maria Ricci nella collana Iconographia. Le firme sono quelle di George Barbier, Ismael Smith Marí, Victor Lhuer, Jan van Brock, Maurice Taquoy, Charles Martin, Fabius, B. Berty.

A Georges Barbier è riservata l’immagine di copertina, del resto chi meglio di lui può rappresentare la moda.

Il risultato è un libro prezioso, uscito in 500 copie, con cofanetto.

All’interno del cofanetto si possono trovare sciolte le stesse illustrazioni pubblicate.

Da non perdere.



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