Quando nel 1933 Larousse pubblica a Parigi “Alphabet en images” di Marie-Madeleine Franc-Nohain, l’editoria per l’infanzia conosce molto bene sia il mondo di grazia e delicatezza di Kate Greenaway (Londra, 1846 – 1901), che il piccolo cosmo borghese di Louis Maurice Boutet de Monvel (Orléans, 1850 – Parigi, 1913).
I loro stili sono da tempo ispirazione per le giovanissime generazioni, addirittura l’arte di Kate Greenaway si è trasformata in moda. Si potrebbero citare altre illustratrici e illustratori, ma in questo caso credo che Greenaway e Boutet de Monvel siano il riferimento visivo più immediato.
“Alphabet en images : 31 gravures en couleur” di Marie-Madeleine Franc-Nohain si inserisce dunque in questa dimensione editoriale e trova posto nelle librerie parigine degli anni Trenta, dove vi rimane a lungo. Oggi abbiamo la possibilità di leggere la traduzione italiana grazie a Pulce Edizioni che sta riportando alla luce antichi albi nella sezione “C’era un'altra volta”.
“Alfabeto Bambino” è un libro per imparare a scrivere e leggere le lettere. Ogni pagina è dedicata a una lettera tradotta in illustrazione e accompagnata da una breve didascalia descrittiva: Sofia fa un sonnellino sul sofà del salotto, Margherita raccoglie i mughetti nel mese di maggio, Zoe passeggia per il giardino zoologico a cavallo di una zebra, Ginevra è molto golosa e ha comprato delle ghiottonerie…
L’edizione italiana riprende l’impaginazione dell’originale francese: l’illustrazione occupa il centro della pagina circondata da una cornice verde o azzurra che contiene anche la breve didascalia collocata alla base dell’immagine, tutto attorno, lungo i bordi, si muovono leggere figure a un colore (tra le didascalie dell’originale francese e della versione italiana ci sono alcune piccole differenze dovute alla traduzione).
Protagonisti sono le bambine e i bambini - Sofia, Margherita, Zoe, Hector, Tommaso, Vittorio… - inseriti in un contesto familiare ben definito e curato: ci sono case accoglienti, prati, noccioli e passeri, carte floreali e preziosi giocattoli. Le bambine vestono abiti raffinati, alla moda, con fiocchi e tessuti stampati, mentre i bambini indossano spesso abiti alla marinara. Tutti giocano, raccolgono fiori, pescano e danno pane ai polli, passeggiano con oche o con zebre.
È un mondo ideale che porta con sé una dolce nostalgia per un tempo passato desiderato, ma in realtà mai esistito.
Marie-Madeleine Franc-Nohain, nasce Madeleine-Amélie Dauphin il 6 giugno 1878 a Valmondois (Val-d'Oise) e muore il 1 settembre 1942 a Tours (Indre-et-Loire).
Il suo esordio nel mondo dell’illustrazione per l’infanzia, già illustratrice per riviste, risale al 1914, quando esce per Éditions Grasset “Le Journal de Bébé”, pubblicato in due versioni, blu per i bambini e rosa per le bambine.
Tra le due guerre illustra numerosi libri per bambini pubblicati per Plon, Flammarion, Larousse, Desclée de Brouwer e Mame.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, Marie-Madeleine Dauphin si rifugia a Genillé, vicino a Tours, dove muore poco dopo.
Alfabeto Bambino, Marie-Madeleine Franc-Nohain, Pulce Edizioni, 2023
“Alphabet en images : 31 gravures en couleur”, Marie-Madeleine Franc-Nohain, Larousse, 1933
Silvia Paccassoni per Dorature. Storie di illustrazione - 2024
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