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Jessie Marion King, la ragazza di Glasgow

Si dice che la ragazza di Glasgow sia ancora presente a Kirkcudbright, la piccola comunità scozzese di artisti e pescatori. Prossima alla foce del fiume Dee e distante dall’Oceano soltanto dieci chilometri, Kirkcudbright è già un celebre ritrovo di artisti quando Jessie Marion King la visita per la prima volta nel 1903.

Oggi è conosciuta come “The Artists’ Town” e c’è chi sceglie di soggiornare ancora in questo luogo per lasciarsi ispirare dallo spirito e dalla memoria dell'artista.

Jessie Marion King ha illustrato 250 libri, oltre 100 ex libris e biglietti d'auguri, ha disegnato costumi, tessuti, gioielli, ha realizzato murales, ha decorato ceramiche, ha contributo al successo dell’Art Nouveau. Creatrice di sogni fatti a mano, in ascolto della vita, si è fatta portatrice dell’invisibile.

Jessie Marion King nasce a Beardsen, sobborgo di Glasgow, il 20 marzo del 1875.

È la più piccola delle quattro figlie del reverendo James King e di Mary Anne Anderson.

Fin da bambina dimostra una naturale attitudine al disegno, non accettata però dalla madre che la ostacola con forza. Sostenuta comunque dal padre e dalle insegnanti, Jessie riesce a iscriversi al Queen Margaret College di Glasgow per formarsi come docente d’arte.

Ma ciò che desidera veramente è diventare artista e dopo appena un anno di frequentazione del college, contravvenendo alle regole della famiglia, nel 1892 entra alla Glasgow School of Art, diretta in quel tempo dal pittore Francis Newbery.

È davvero l’occasione giusta per la giovane Jessie M. King.

La Glasgow School of Art

L’innovativa idea di Scuola promossa da Francis Newbery (1855 – 1946) prevede che ogni studente venga accompagnato nel percorso di scoperta del proprio talento e formato nelle tecniche della tradizione. Per questo introduce laboratori artigianali di ceramica, rilegatura di libri, intaglio del legno, colorazione del vetro e ricamo.

Il successo della Glasgow School of Art si deve anche al fiorire contemporaneo dello stile di Glasgow, interpretato inizialmente da Charles Rennie MacKintosh e dalla sua cerchia, quindi dalle studentesse e dagli studenti della stessa Scuola.

Inizialmente Jessie M. King fatica a trovare la sua strada, si impegna nell'apprendimento delle tecniche artigianali, in particolare nella decorazione e rilegatura dei libri, ma senza particolare successo, dopo diversi anni di studio trova finalmente il suo spazio nell'illustrazione e la sua cifra nella linea sottile e fluida. Nel 1898 vince la medaglia d’argento al concorso annuale di South Kensington con i disegni “Luci dall’Asia”. L’anno successivo riceve commissioni dalla casa editrice berlinese Globus Verlag.

Nel 1902 partecipa alla Prima esposizione internazionale d'arte decorativa moderna organizzata a Torino e inaugurata al parco del Valentino nel mese di aprile. L’esposizione ha l’intento di presentare al pubblico il meglio della produzione internazionale nell’ambito dell’architettura, dell’arredamento e delle arti applicate.

Jessie M. King è presente con due opere nella sezione della Glasgow School: un paravento progettato da George Logan e impreziosito dai suoi disegni e la rilegatura di un libro realizzata in oro su pergamena bianca, “L’Evangile de l’Enfance”, che le farà vincere il primo premio.

Dopo il riconoscimento internazionale, Jessie M. King riceve importanti commissioni: l’editore John Lane le commissiona le illustrazioni di “High History of the Holy Graal” (1903) e “The Defence of Guenevere” (1904).


Illustrazione di Jessie M. King, La difesa di Ginevra, 1904

La difesa di Ginevra

“La difesa di Ginevra e altri poemi” è una raccolta di poesie di William Morris, pubblicata per la prima volta nel 1858.

Le storie provengono dal passato e sono piene di violenza e sofferenza, di mistero e soprannaturale (Peter Faulkner , “Lo scrittore” in “William Morris”, a cura di Anna Mason, Giulio Einaudi Editore, 2022).

Jessie M. King affronta l’importante commissione rivolgendosi idealmente ad Aubrey Beardsley (Brighton, 1872 – Mentone, 1898). Sembrerebbe quasi un omaggio per la linea nera e le campiture bianche, per la composizione dell’immagine a tutta pagina, per l’atmosfera onirica. Nelle illustrazioni della Difesa di Ginevra c’è tutto il mondo della ragazza di Glasgow, la passione per il Medioevo e le leggende arturiane, l’amore per l’Estremo Oriente e il folklore celtico.

Le figure, arricchite di dettagli, sono comprese dentro intricate decorazioni fatte di rose, rondini, foglie, stelle e petali. Gli stessi fili di rose e di stelle, di rondini in picchiata e di gigli delicati compongono le cornici delle pagine.

Jessie M. King realizza ventiquattro illustrazioni a tutta pagina, le decorazioni e la copertina. La rilegatura è in tela rosso scuro e sul piatto anteriore è raffigurata una Ginevra in oro con le braccia tese dentro un'aureola di stelle.

Il lettering è stato realizzato con lo stile di Jessie Rowat Newbery, proveniente dalle iscrizioni delle lapidi del XVII secolo e utilizzato per i disegni da ricamo.


Copertina di Jessie M. King, La difesa di Ginevra, 1904

Illustrazione di Jessie M. King, La difesa di Ginevra, 1904

Parigi, i balletti russi, il colore

Mentre lavora all’illustrazione di libri, Jessie M. King viene chiamata a insegnare alla Glasgow School of Art nel dipartimento di decorazione del libro. Ed è proprio qui che incontra il pittore e designer Earnest Archibald Taylor al quale resterà legata per sempre.

I due si sposano nel 1908, lasciano Glasgow e si trasferiscono a Salford, dove nasce la figlia Merle. Nel 1910 si presenta l’occasione di vivere a Parigi. La giovane coppia parte per la Francia con l'idea di stabilirsi in modo permanente nella capitale. Insieme aprono una scuola a Montmartre, lo Sheiling Atelier, dove insegnano le arti decorative alla maniera di Glasgow e allo stesso tempo lavorano per la rivista “The Studio”.

L’esperienza parigina produce nell’arte di Jessie M. King un cambiamento decisivo: ispirata dall’artista russo Léon Bakst introduce per la prima volta il colore nelle sue illustrazioni.

La casa dei melograni, pubblicata nel 1915, documenta con chiarezza la trasformazione artistica della giovane scozzese. A Jessie M. King viene chiesto di illustrare la raccolta di racconti di Oscar Wilde pubblicata dallo scrittore nel 1891.

L'opera è composta da quattro racconti: Il giovane re, Il compleanno dell'infanta, Il pescatore e la sua anima, Il figlio delle stelle.

Per la prima volta Jessie M. King utilizza il colore nelle illustrazioni, pur mantenendo la stessa composizione spaziale, la bidimensionalità, la linea flessuosa, la forma elegante e dettagliata.

La critica riconosce nelle opere realizzate dopo l'incontro con Léon Bakst la produzione migliore dell'artista, perché risultato di un equilibrio raffinato tra linea e colore ottenuto attraverso l'acquerello.

Jessie M. King, La casa dei melograni, 1915

Jessie M. King, La casa dei melograni, 1915

Jessie M. King, La casa dei melograni, 1915

Kirkcudbright e la comunità di artisti

L'arrivo della guerra riporta in Scozzia la coppia che si stabilisce a Kirkcudbright, il piccolo villaggio di pescatori trasformato in comunità di artisti dal pittore E. A. Hornel.

La casa diventa l'atelier in cui sperimentare, Jessie M. King inizia a dedicarsi alla decorazione della ceramica, al disegno di gioielli per l'azienda londinese Liberty, alla stampa di tessuti, alla realizzazione di abiti e alla realizzazione di murales. L'esperienza vissuta alla Scuola di Glasgow si traduce in una produzione ampia, capace di cambiare supporto, tecnica, modalità di esecuzione e si concretizza anche nell'apertura di una nuova scuola per giovani artisti e artiste.

Tra i tantissimi lavori eseguiti a Kirkcudbright c'è una piccola brochure che nella sua delicata leggerezza testimonia molto bene la forza creativa di questa donna capace di immaginarsi e affermarsi.

Jessie M. King, Come Cenerentola riuscì ad andare al ballo, 1924, G. T. Foulis & Company Limited

Come Cenerentola riuscì ad andare al ballo è un piccolo libro sulla tecnica del batik, una vera e propria guida, scritta e illustrata da Jessie M. King e pensata per chiunque desideri apprendere il processo di questa tecnica. Oltre a rappresentare vari indumenti tramite fotografie in bianco e nero (mantelli da opera, paralumi, tuniche, abiti), Jessie M. King illustra l'attrezzatura necessaria.

Leggiamo "Requisiti per il successo nel batik": cera d'api, fornello per paraffina, pentolino, spille, nastro cerato, spazzole, "pazienza, guanti di gomma e senso del design". Ecco, Cenerentola si fa il vestito da sola con il batik e va al ballo.

Jessie M. King muore a Kirkcudbright il 3 agosto del 1949.



L'opera di Jessie M. King è stata studiata dallo storico dell'illustrazione Colin White che ha pubblicato nel 1988 "The Enchanted World of Jessie M. King" e nel 2007 "A Guide to the printed Work of Jessie M. King".

Nell'ultima pubblicazione lo studioso ha cercato di ricostruire il catalogo completo dei lavori a stampa dell'artista, anche se non lo ha ritenuto lo studio definitivo.





Silvia Paccassoni per Dorature. Storie di illustrazione - 2023

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