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"Bambini e giardini" di Beatrice Masini e Francesca Ballarini

“Bambini e giardini si assomigliano. E questo è un fatto”, chiarisce subito la scrittrice Beatrice Masini, accompagnandoci proprio lì, sul bordo, tra il selvatico e l’addomesticato.

Si parte dai fatti, dunque, per arrivare a definire la natura dei bambini e dei giardini, così simile, ma destinata a cambiare, perché un giardino è giardino per sempre, ma un bambino no, cresce e diventa un adulto. Eppure, potrebbe esserci una possibilità, colta al volo da Francesca Ballarini, l’illustratrice chiamata a raccontare questa magia.

Francesca Ballarini, pastelli a olio e matita nera su carta
Francesca Ballarini, pastelli a olio e matita nera su carta

Dalle parole alle immagini

“Ho letto il testo per la prima volta nel 2022, in estate. Mi era stato inviato da Pascale Rosier, direttrice artistica della casa editrice svizzera La Joie de lire di Ginevra, che per prima ha pubblicato l’albo illustrato nel mese di marzo del 2024 con il titolo 'Un enfant comme un jardin'. Ho passato molto tempo a leggere il testo, senza disegnare. Le parole di Beatrice sono belle in modo così intenso e mi sono entrate subito nel cuore, nella testa. Ho cercato di crearmi il vuoto e lo spazio necessari per ascoltarne la caduta, il rimbalzo, per osservare come si comportavano”.

L'illustratrice Francesca Ballarini ripercorre il processo creativo che ha portato alla realizzazione di questo piccolo tesoro, mettendo in luce il valore cristallino delle parole della scrittrice, capaci di trasformare un’intuizione in rivelazione.

Perché la scrittura di Beatrice Masini è come un giardino, il luogo in cui ci prendiamo cura di tutto, facciamo esercizio del tempo e del suo ritmo, diamo il giusto peso alle cose e le nominiamo, facciamo spazio al selvatico e all'addomesticato, lasciamo che i segni si rivelino, troviamo pace, e, a volte, cresciamo.

Francesca Ballarini, pastelli a olio e matita nera su carta
Francesca Ballarini, pastelli a olio e matita nera su carta

“Ho rivissuto le situazioni e le sensazioni di quando io e mia sorella, bambine, stavamo in giardino. Cos'era stato il giardino per me? I graffi nelle gambe, la noia dell’estate, la resina sulle dita che non andava mai via, un senso di protezione, i giochi insieme e da sola, i gerani di mia mamma, i sassolini, i bruchi arcobaleno”.

Le immagini dell’infanzia aiutano l'illustratrice a mettersi al lavoro, tra prove di colore, forme e figure. Vede nascere lo storyboard, quindi si confronta e apporta le modifiche, fino ad arrivare alle tavole definitive. Sa che la determinazione le arriva dal metodo rigoroso trasmesso dalla sua maestra, Chiara Carrer, conosciuta durante il biennio specialistico all’ISIA di Urbino. A lei sente di dovere le basi del mestiere che prevedono anche l’animo leggero mentre si lavora, necessario per creare.

Francesca Ballarini, pastelli a olio e matita nera su carta
Francesca Ballarini, pastelli a olio e matita nera su carta

Il pettirosso

Ed ecco che l’intuizione si concretizza nel divertente pettirosso, presente dalla prima pagina con il ruolo di mediatore, una sorta di sguardo libero tra la dimensione della natura e quella dell’infanzia.

“Si può certamente dire che il pettirosso sta nel mezzo, fra bambini e giardini, è un compagno silenzioso. Quando lavoravo alle immagini, sempre grazie al prezioso confronto con Pascale, abbiamo pensato che sarebbe stata una bella idea inserire la sua piccola presenza in tutte le pagine - come un gioco segreto, tipo trova il pettirosso - qualcosa che sarebbe piaciuto molto ai bambini e di cui i genitori non si sarebbero accorti”.

In realtà, lo sguardo attento individua subito due oggetti, diventati simboli di un celebre pettirosso, un libro e una chiave. Alla fine dell’albo l'illustratrice inserisce addirittura il libro ‘The Secret Garden’ di Frances H. Burnett, rivelando la citazione. E a proposito del giardino segreto spiega: “Le cose si sono mescolate e non sono state così lineari come potrebbero sembrare, non ho deciso a priori.

Francesca Ballarini, pastelli a olio e matita nera su carta
Francesca Ballarini, pastelli a olio e matita nera su carta

È certo che questo personaggio di Frances H. Burnett mi aveva molto colpito per la sua personalità forte, per l’espressività, e la storia di Beatrice parlava di bambini e giardini e così... una cosa è entrata naturalmente nell’altra. Ho letto per la prima volta ‘Il giardino segreto’ da grande, solo qualche anno fa, ed è rimasto nel cuore”.

Il pettirosso di Francesca si mette alla prova, proprio come le bambine e i bambini, gioca, si sporca, viene ripulito e pettinato, va alla scoperta di piccoli infiniti mondi e prende il volo.

Alla fine lo ritroviamo nel giardino segreto, addirittura in copertina. È qui che scopriamo la possibilità, colta dall'illustratrice, nelle parole della scrittrice: leggere, leggere libri da piccoli, leggere libri da grandi con bambini e giardini non addomesticati, leggere per “riconoscerli e ricordare”.

Francesca Ballarini, pastelli a olio e matita nera su carta
Francesca Ballarini, pastelli a olio e matita nera su carta

Sulla tecnica: Il segno è una somma di cose

“Ho usato pastelli a olio e matita nera su carta. Lavoro su quaderni con una carta molto calda e liscia che restituisce il segno in un modo particolare, che mi piace. Se cambio la carta, o i pastelli, o il gesto, cambia tutto. Il segno alla fine è una somma di cose”.

Le immagini sono costruite attraverso tre colori - arancione, verde, beige, nero – su fondo bianco.


Una curiosità

Francesca Ballarini è una giardiniera?

"No, o forse sì ma solo nello spirito, ho cura delle cose. Però posso dire che ne ho sempre osservata una: mia mamma. Mentre disegnavo avevo in mente tutti i suoi gesti, con noi bambine e nel giardino. E quei gesti, in effetti, si assomigliavano molto".


 Lora Lamm, 'Il giardino, la casa di campagna, il terrazzo di città', pubblicato dalle edizioni La Rinascente, Italia, 1957
 Lora Lamm, "Il giardino, la casa di campagna, il terrazzo di città", pubblicato dalle edizioni La Rinascente, Italia, 1957

A proposito di copertine e maestre

Si legge nei crediti: “La copertina è un modesto omaggio all’artista Lora Lamm, Il giardino, la casa di campagna, il terrazzo di città, pubblicato dalle edizioni La Rinascente, Italia, 1957".

Lora Lamm (Arosa, 1928) è una delle illustratrici più apprezzate e affermate nel campo della grafica pubblicitaria dagli anni Cinquanta e Sessanta. E per Francesca Ballarini è una maestra: “L’ho scoperta mentre studiavo Progettazione grafica all’ISIA Urbino, durante il corso di Cultura della grafica tenuto di Silvia Sfligiotti. Sono colpita profondamente dal suo lavoro, dove espressività ed essenzialità convivono insieme, e al massimo grado. Si potrebbe pensarle, in modo sbrigativo, come una alternativa all’altra, e invece no. Essenziale non significa scarno, espressivo non significa particolareggiato, abbondante".




Le edizioni

L’albo “Bambini e giardini”, scritto da Beatrice Masini e illustrato da Francesca Ballarini, è stato pubblicato per la prima volta a Ginevra nel 2024 dalla casa editrice La Joie de lire con il tiolo “Un enfant comme un jardin”, è arrivato in Italia nello stesso anno grazie a Timpetill.


Un enfant come un jardin, Beatrice Masini, Francesca Ballarini, Éditions La Joie de lire, 2024, prima edizione in francese
Un enfant come un jardin, Beatrice Masini, Francesca Ballarini, Éditions La Joie de lire, 2024, prima edizione in francese
Bambini e giardini, Beatrice Masini, Francesca Ballarini, Timpetill edizioni, 2024, edizione in italiano
Bambini e giardini, Beatrice Masini, Francesca Ballarini, Timpetill edizioni, 2024, edizione in italiano

Beatrice Masini è nata a vive a Milano. Scrittrice, giornalista, traduttrice, editor.

È autrice di numerosi libri per ragazzi e per adulti, tra i quali: La casa di bambole non si tocca (1998, Premio di Castello Sanguinetto 1999), Signore e signorine – Corale greca (2002, Premio Pippi 2004), La spada e il cuore – Donne della Bibbia (2009, Premio Elsa Morante Ragazzi e il Premio Andersen come miglior autrice), Il buon viaggio (2017), Più grande la paura (2019), Le amiche che vorresti (e dove trovarle), Tentativi di botanica degli affetti (2013, finalista al Premio Campiello), I nomi che diamo alle cose (2016), Più grande la paura (2019).


Francesca Ballarini è nata a Bologna nel 1995. Ha studiato all’ISIA di Urbino: prima progettazione grafica e poi illustrazione, con Chiara Carrer.

È un’insegnante di grafica alle scuole superiori e illustra storie per diverse case editrici, tra cui Sinnos e Edizioni Primavera. Nel 2023 con le sue illustrazioni sintetiche su "Il cavaliere inesistente" è stata selezionata per la mostra “Eccellenze italiane. Figure per Italo Calvino” promossa dalla Bologna Children’s Book Fair. Il suo segno anima le parole di Beatrice Masini nel libro "Un enfant come un jardin" (Éditions La Joie de Lire, 2024). A dicembre 2024 il libro è stato pubblicato anche in Italia da Timpetill col titolo "Bambini e giardini".



Illustrazioni di Francesca Ballarini da "Un enfant comme un jardin"

© Éditions La Joie de lire, 2024

Si ringrazia la casa editrice La Joie de lire per l'uso delle immagini.


Silvia Paccassoni per Dorature. Storie di illustrazione - 2025

© riproduzione riservata

 

 

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