Scritto da Federica Iacobelli e illustrato da Pia Valentinis per la preziosa collana Jeunesse ottopiù di rueBallu Edizioni Palermo, “Lev della radura. Un racconto con Tolstoj” è un tutt’uno di segni e parole, radici e terra. Un dialogo a due voci, l’una immersa nei campi, l’altra incisa nel legno.
"Lev della radura" si è depositato nella scrittura di Federica lungo gli anni di lettura e di studio, ha iniziato ad abitare la sua immaginazione e lì ha creato un posto tutto per sé. Da quel luogo ha deciso di narrare storie, ritrovandosi bambino alla ricerca del rametto della felicità, dentro la casa vicino al bosco, in mezzo alla grande Russia, attraverso le strade e i viaggi, oltre l’Europa e gli Oceani. “Dappertutto abitavano persone, vite umane, diverse le une dalle altre. Solo il cielo restava uguale, a parte la direzione della luce e l’alternarsi delle stagioni: un unico cielo sopra il vasto mondo, con lo stesso sole, la luna, le stelle che brillano ai chiari notturni, le galassie infinite e misteriose”.
Sotto quell’unico cielo Lev lascia germogliare le storie, estensioni di radici di terra, la sua terra, dove è nato, dove torna ogni volta, dove riposa, Jasnaja Poljana Radura Chiara, dove la voce continua a risuonare.
La scrittrice osserva il suo amato Tolstoj giocare, lo vede partire e ritornare, lo aspetta mentre scrive, ascolta i ricordi e ritrova i segreti. Si narra dell’amore, della felicità e dell’infelicità, della guerra e della pace, della resurrezione. La voce chiama a sé Anna, Andrej, Natasha, Pierre, Maria, chiama a sé l’umanità intera. Federica ha immaginato le parole, poi le ha consegnate a Pia che le ha riunite una accanto all'altra in un tratteggio costante e pieno. Insieme hanno tenuto salda un'estremità del filo, mentre l’altra l'hanno lasciata andare, prima cerchio concentrico di legno, poi folata di vento e di ghiaccio, alfabeto di inchiostro e di carta, finalmente distesa di campi di meli, di tappeti di foglie e di rami.
E in quello strato di natura caduta il loro Lev continua a cercare il rametto su cui è scritto il segreto della felicità. Un rametto che lascia impronta di sé nella terra umida, a volte parola, a volte segno. A leggere il libro le possiamo immaginare insieme: Pia, accanto a Federica, segue le sue storie, le compone attorno a sé e le restituisce nelle superfici piatte di colore e incise di segni, nitide per sentimento e verità. Pia si appoggia lieve sulla pagina e lascia scivolare le misure, svuota le cose dai pesi, ne conserva solo l’essenza, una vaga eppur profonda sensazione di vita colta nell’atto di prendere forma, a volte parola, a volte segno.
Federica Iacobelli ha scritto racconti, romanzi, testi teatrali, script per documentari, film d’animazione e programmi tv. Insegna sceneggiatura all’ISIA di Urbino e scrittura e drammaturgia in altri corsi universitari. Il suo lavoro, specie quello per i lettori più giovani, nasce spesso dall’incontro con la memoria di vite vere e il linguaggio di arti diverse.
Pia Valentinis è nata a Udine, ma è cagliaritana d’adozione. Nella sua carriera ha illustrato libri per bambini con case editrici nazionali e internazionali. Ha esposto i suoi lavori in numerose mostre, collettive e personali, e conduce laboratori di arte visiva per bambini. Ha vinto la XXI edizione del Premio Andersen nella categoria Miglior illustratore e il Super Premio Andersen 2012 con il libro “Raccontare gli alberi”.
"Lev della radura. Un racconto con Tolstoj", testo di Federica Iacobelli, illustrazioni di Pia Valentinis, rue Ballu Edizioni Palermo, 2020
Silvia Paccassoni per Dorature. Storie di illustrazione - 13 marzo 2021
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